“Calcola il tempo con unità elastiche.
Tonalità diverse, grandi nuvole spariscono e il cielo si dilata”.

Micha, 21.06.2022

Ho strappato alcune pagine di vecchi libri, mi sono rilassata e ho pensato a tutti questi mesi di vita in pensione, il momento attivatore del processo di creazione della poesia visiva. Ho preso una pagina a caso, ho scelto di getto 10 parole, sottolineandole con una matita. Ho composto una frase poetica scegliendone alcune, cerchiandole, aggiungendo le preposizioni e gli elementi di congiunzione e ho annerito tutto il testo rimasto. Le parole sono apparse molto più in rilievo. Ho scritto il mio verso e ho messo data e firma. Poi ho giocato con i colori per rendere visive le emozioni.
Sorpresi? Lo sono anch’io.

Il metodo Caviardage®

Ma quando Leonardo Chiti ( co-fondatore assieme a Marta Pesamosca di Ambasceria Cult) il nostro insegnante di poesia creativa con il metodo Caviardage®, ha aperto la nostra giornata di lavoro dicendoci che la poesia è per tutti, è scomparso dentro di me quel timore reverenziale che si prova verso qualcosa che si sente più grande di noi. In fondo, la poesia è, come spesso si ricorda, un’esigenza interiore che accompagna da sempre l’avventura dell’uomo sulla terra. E quindi tutti siamo dei poeti potenziali.

Nel percorso di sperimentazione che caratterizza il mio personale progetto di attivazione del tempo, ho partecipato ad un workshop dal titolo molto suggestivo: “POESIA TRA PIETRA E MARE”, un corso base del metodo Caviardage®, condotto appunto da Leonardo, presso l’Agriturismo Juna, il cultural hub innovativo gestito da Maddalena Giuffrida, scrittrice ed amante dell’arte in tutte le sue declinazioni, situato sull’altopiano carsico che circonda Trieste. Juna si fa portavoce di mille attività legate a varie forme artistiche, con un focus particolare sulla valorizzazione del territorio e dei suoi segreti (ne ho parlato nel mio articolo La curiosità, quella spinta che ci fa progredire).

Per familiarizzare con la tecnica del Caviardage®, basta leggere quanto pubblicato da Ambasceria Cult: Il Caviardage®, creato e diffuso in Italia da Tina Festa, è un Metodo di scrittura creativa poetica che aiuta chi vi si dedica, attraverso un processo ben definito, a scrivere poesie e pensieri partendo da testi già scritti: pagine strappate da libri da macero, articoli di giornali, riviste e testi in formato digitale. La tecnica base che ha dato origine al Caviardage si contamina con svariate tecniche artistiche espressive (collage, pittura, acquerello, etc.) per dar vita a poesie visive: piccoli capolavori unici che attraverso parole, disegni e colori danno voce a emozioni difficili da esprimere nel quotidiano. Può essere utilizzato per sé stessi, come pratica di benessere, all’interno della didattica scolastica, nei percorsi socio-educativi, in ambiti terapeutici, in arteterapia, counseling, psicoterapia e nella meditazione.

Un laboratorio creativo in un giardino nascosto

E così, in un ambiente molto stimolante, un incantevole giardino nascosto, pieno di fiori e di ortensie spudoratamente rigogliose, Leonardo ha fatto conoscere alle partecipanti (ma toh, guarda, tutte donne!) parti di noi che non sapevamo di avere, stimolando la nostra creatività e portandoci per mano a livelli successivi, aumentando via via la complessità del metodo.

Sarà che eravamo un gruppo di persone in sintonia già dal primo approccio, sarà la bravura di Leonardo, ma raramente mi è capitato di sentire un’energia creativa così forte scorrere sulle stesse vibrazioni e frequenze. Entrare in contatto con le nostre emozioni, imparare ad esprimerle e liberarle dallo sgabuzzino interiore, grazie all’aiuto di questo potente metodo, significa entrare in contatto con la propria autenticità. Non è un’esperienza da poco.

I materiali

Abbiamo ritagliato testi, secondo forme diverse, a onda, a zig-zag, a incastro, abbiamo mescolato le parole e poi pescate a caso per comporre i nostri versi, ispirandoci ad immagini, a foto, a racconti narrati dal nostro insegnante: “…il vento non si può dividere” diceva, scorrendo le pagine del libro Trieste selvatica di Luigi Nacci. Abbiamo percorso le strade del piccolo paese di Aurisina, posando lo sguardo su ogni particolare che ci colpisse. Un cancello socchiuso, fregi scolpiti sulla pietra carsica, cataste di legna ammassate per l’inverno. E di nuovo a comporre versi, utilizzando colori, immagini ritagliate dalle riviste, timbri di diversi modelli, matasse di lana, per poi appendere le nostre poesie visive su un lungo filo, così come si possono stendere i panni al sole in un giardino incantato.

I nostri lavori appesi a un filo

La magia delle scoperte del caso.

Le mie poesie visive di una giornata

Conclusioni

Tempo fa una mia amica mi disse: “Il blog sul pensionamento non è che un barbatrucco per parlare di qualsiasi cosa”. Non sono d’accordo. Continuo a raccontare la mia vita in pensione alla scoperta del mio ikigai. Ed ecco quindi che diventa cruciale coltivare attivamente nuove relazioni, circondandosi di persone stimolanti che ci aiutino nella nostra ricerca, imparando sempre cose nuove, a volte facendo felici scoperte per puro caso, lasciando che la serendipità faccia il suo corso portandoci dove ci porta la nostra curiosità per poi passare alla scoperta successiva.

Ora tocca a te

Hai sperimentato qualcosa di nuovo dopo il pensionamento? Ti stai preparando alla pensione e stai imparando nuove discipline, nuove forme artistiche? Hai qualche suggerimento?

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